Centinaia al presidio in stazione. Il fischio dei lavoratori per Attilio: "Basta dire che si tratta di fatalità"

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La pioggia scrosciante che si è abbattuta sulla stazione non ha fermato le centinaia di lavoratori presenti al presidio a sostegno della sicurezza sul lavoro, dopo la morte, all’alba di venerdì 4 ottobre, di Attilio Franzini, travolto da un treno a San Giorgio di Piano mentre stava lavorando alla manutenzione dei binari della ferrovia. "Le morti sul lavoro sono stragi sempre più continue e costanti – coì Michele de Pascale, candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione –. Dobbiamo fare in modo che non accada mai più". Così anche le istituzioni rispondono all’appello sindacale; al presidio hanno partecipato 46 comuni del territorio.

"Da oltre 30 anni – dice Paolo Crescimbeni, sindaco San Giorgio di Piano – abbiamo la stessa statistica di morti sul lavoro: oltre 1.300 l’anno. Questo è inconcepibile".

Insieme con de Pascale e ai sindaci di diversi comuni del territorio, vi è stata la presenza dell’assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla e di rappresentanti del Comune e della Città metropolitana. "Non possiamo più accettare che tutto questo venga etichettato come una tragica fatalità: è la conseguenza di scelta politiche che mettono il profitto al di sopra della sicurezza", attacca Emily Clancy, vicesindaca.

In concomitanza col sit-in vi è stato anche lo sciopero di due ore proclamato da Cgil, Cisl e Uil Bologna e le categorie confederali. "Queste morti sul lavoro non sono una fatalità, sono un rischio calcolato figlio di un modo sbagliato di fare impresa", dice Michele Bulgarelli, segretario Cgil Bologna. Invece, "occ...



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