Nelle prime 11 giornate è stato in campo 32’ di media. Domenica, mentre i suoi compagni battevano Cento, è rimasto sul parquet solo 11’ segnando 3 punti. Naturale che dopo una serata del genere, seguita a quella di Livorno - dove ne aveva segnati 2 in 21’- tre giorni dopo averne fatti 38 alla capolista Rimini, sorgano spontanee alcune domande.
Khalil Ahmad è ancora sul pianeta Vuelle o la sua testa è già da un’altra parte? O è la squadra che lo ‘rifiuta’ visto che all’improvviso sono usciti dalle nebbie Imbrò (10 assist), Bucarelli (5/7 al tiro) e King si è preso la ribalta (20 punti in 24’)? In sala stampa Spiro Leka, intelligentemente, ha fatto scudo al giocatore dopo averlo panchinato: "Conosco il linguaggio del corpo dei giocatori perché lo sono stato anch’io. Khalil non l’avrebbe mai ammesso, ma dopo tre partite a 38’ di media (con Orzinuovi, Udine e Rimini - ndr) era stanco". La scelta del coach è stata vincente e coraggiosa. Nel corso del 1° tempo l’ha tolto due volte, la prima dopo 7 minuti e mezzo per dargli respiro, la seconda dopo averlo rimesso dentro nel 2° quarto con la squadra sul +13. Lui prima ha perso palla per un passaggio azzardato dietro la schiena, poi ha forzato qualche tiro senza prenderci. Cento è risalita a -6 nel giro di tre minuti e Leka ha deciso che bastava così. L’ha richiamato di nuovo in panchina e la Vuelle è ripartita. Nella ripresa non è più stato utilizzato mentre i compagni giocavano in scioltezza mettendo in ritmo tutti, soprattutto un De Laurentiis che non aveva mai visto tanti palloni.
Ora, è chiaro che ...
















