Ferragosto, la città rallenta il passo. Il centro torna a misura di residenti. Zero code e un inaspettato silenzio

1 anno fa 144

Sono ufficialmente cominciate le ferie dei bolognesi. Quelli che restano, però. Come per magia, da lunedì scorso – con avvisaglie già la scorsa settimana, proprio quando usciva l’articolo del New York Times che parlava di overtourism in città- le strade sono più spaziose, nel quadrilatero ci passi anche con la bicicletta a mano, come facevi fino a un po’ di anni fa, nei negozi ordini e non fai la fila, hai tempo di studiare bene la situazione dei saldi, davanti ai monumenti riesci a farti un selfie imperiale (non perdete la foto col Nettuno, è veramente iconica) in cui sei praticamente solo. E soprattutto: ci sono alcuni posticini deliziosi in cui finalmente trovi posto. Ecco la bella vita del bolognese che decide di fare sosta consapevole nella sua città, mentre il mondo là fuori impazza. Sarà il caldone, sarà che Bologna dopo tutto è una città d’arte e ad agosto tutti vogliono il mare e i monti, fatto sta che io ieri mattina sono andata a bermi un caffè in moka da Sfoglia Rina come fossi stata negli anni Dieci del Duemila. Quando la narrazione digitale era agli albori e l’assalto alla diligenza era ancora lontana. Ore dieci e trenta del mattino, è quindi scattato un bell’invito a un’amica per un caffettino sornione e quando lei è entrata mi ha rivelato: "Non ero mai riuscita ad entrare perché ci sono sempre delle file pazzesche". Lì in via Castiglione la fila è iniziata verso mezzogiorno, dall’altra parte della strada (che è all’ombra), ma davvero, niente di allarmante, una ventina di persone: noi però ci eravamo già godute Sfoglia Rina vuota e fresca, la matt...



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