Con una sentenza depositata ieri il TAR Emilia-Romagna ha respinto il ricorso presentato da due tassisti contro il progetto “Bologna Città 30”, dichiarandolo inammissibile per carenza di interesse ad agire. Il provvedimento, che mira a ridurre la velocità nelle strade cittadine a 30 km/h, è stato ritenuto conforme alla tutela della sicurezza pubblica, senza prove di un impatto economico negativo per l’attività dei tassisti.
Il ricorso aveva come obiettivo l’annullamento del progetto, al quale si era opposto anche il Ministero dei Trasporti. Dopo la rinuncia alla sospensiva nell’udienza cautelare del 16 aprile e la discussione nell’udienza di merito del 23 ottobre, i giudici del TAR hanno stabilito l’inammissibilità della richiesta, affermando che i ricorrenti non hanno dimostrato un danno concreto o attuale derivante dal limite di velocità.
Mancanza di prove sui danni economici
La sentenza sottolinea come il ricorso non abbia fornito dati concreti per quantificare una presunta perdita economica. “Il ricorso non fornisce alcun dato che quantifichi la perdita che i ricorrenti subirebbero per effetto dell’applicazione della misura”, afferma il TAR. Il Comune, dal canto suo, ha sempre sostenuto che la riduzione della velocità non avrebbe causato significative variazioni nei tempi di percorrenza, quindi nessun impatto rilevante per chi lavora su strada.
Sicurezza stradale e diritto alla mobilità
I giudici hanno anche respinto l’accusa che la misura limiti il diritto costitu...

11 mesi fa
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