BOLOGNA – In tutta la città metropolitana saranno 113.087 studenti, un migliaio in meno dello scorso anno, a fare ritorno in classe dopo 14 settimane di stop. E ieri, dopo il lancio della campagna per cambiare il calendario scolastico in Emilia Romagna per accorciare la pausa estiva, sostenuta da un comitato di genitori e insegnanti, la proposta, ha incassato l’appoggio del sindaco Lepore. “Io sono favorevole a ripensarlo in una maniera più accogliente rispetto alle famiglie” ha detto il primo cittadino che, nel contesto, vuole coinvolgere politica, associazioni dei genitori, enti e sindacati i quali però, sottolineano come a Bologna ci siano problemi molto seri, al di là delle giustificate necessità delle famiglie: dall’erosione del tempo pieno alle classi affollate fino al precariato che quest’anno in Regione sfiora il 25%. Un dato quello relativo ai precari confermato dal segretario provinciale della Cisl Claudio Longo che evidenzia come il 21% dei docenti nelle scuole di Bologna e dintorni abbia contratti a tempo determinato. Uno su cinque è un supplente. «L’anno partirà con tutti i docenti in cattedra ma con un numero di docenti precari decisamente elevato per una realtà come Bologna” dice la Cisl. L’altra ricaduta del precariato sono i cosiddetti “spezzoni” per il personale Ata, cioè i bidelli e gli amministrativi che lavorano nella scuola di ogni ordine e grado: spesso per coprire i buchi, un contratto viene diviso in due riducendo il numero delle ore e dunque lo stipendio per ciascuna . Intanto, la scuola bolognese riparte domani nel segno di Fal...
Scuola al via per oltre 113mila studenti di Bologna e città metropolitana
1 anno fa
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