Esondazione del Ravone, il ricorso dei residenti cambia ancora tribunale: il caso rientra a Bologna

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Il contenzioso aperto da venti residenti dopo l’esondazione del torrente Ravone e dai danni provocati ai cittadini torna a essere esaminato dal Tribunale civile di Bologna. Il procedimento, avviato come azione di danno temuto e seguito dall’avvocato Adriano Travaglia, era stato trasferito al Tribunale delle acque pubbliche di Firenze, che però ha scelto di non occuparsene dichiarando la propria incompetenza.

La vicenda giudiziaria si trascina da mesi. Lo scorso settembre il Tribunale civile bolognese aveva accolto il reclamo del Comune di Bologna e della Regione Emilia-Romagna, cancellando la precedente decisione del 9 luglio che imponeva ai due enti una garanzia da 3,6 milioni di euro — da versare come deposito cauzionale o tramite polizza assicurativa — a tutela dei cittadini che temevano nuovi danni legati al bacino idrogeologico del Ravone. Da lì il trasferimento del fascicolo a Firenze, ora rientrato al punto di partenza.

Nell’atto con cui ha disposto la propria incompetenza, la consigliere istruttrice Giulia Conte richiama il quadro normativo da cui risulta che la competenza nelle denunce di nuova opera spetti oggi al Tribunale ordinario. Una posizione in linea con la giurisprudenza della Cassazione, che ribadisce come, dopo la soppressione delle Preture, il primo grado res...



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