Il cantiere della Torre Garisenda si trasforma in un’opera d’arte. VIDEO

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BOLOGNA – Il cantiere aperto per la salvaguardia della Torre Garisenda rivestito con una cintura rossoblù costellata dalle maxi-sagome di tre capolavori della Bologna medievale. Una sorta di invito – spiega l’Amministrazione comunale – a scoprire i tesori antichi custoditi nei Musei civici cittadini, ma anche un dispositivo simbolico destinato ad accompagnare la vita del cantiere e della città per la durata dei lavori. Nel dettaglio, la prima maxi-sagoma è quella di un cavaliere appostato a presidio di Piazza di Porta Ravegnana, raffigurante un acquamanile appartenuto a Pelagio Palagi mentre la seconda è quella del patrono, San Petronio che sorregge la città e la terza di Papa Bonifacio VIII benedicente, uno dei più famosi pontefici del Medioevo. Accanto a queste grandi figure, sulla superficie perimetrale del cantiere si snoda il racconto della storia delle Due Torri dal Medioevo ai giorni nostri, ma è possibile anche individuare in una grande mappa le botteghe artigianali e i negozi situati nell’area del cantiere e partecipare alla raccolta fondi per il restauro delle Torri. Il titolo dell’intero allestimento è “Bologna a cuore aperto”. Ma non si tratta solo di sagome imponenti. La superficie del cantiere, infatti, diventa un palcoscenico per una narrazione approfondita della storia della celebre Torre Garisenda, così come della Torre degli Asinelli. Un racconto che si snoda dalla loro costruzione nel Medioevo fino ai giorni nostri. Ogni passo in avanti nei lavori di restauro si intreccia con la memoria storica di Bologna, un legame che non si deve mai...



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