BOLOGNA – Paul Nurse, biologo cellulare britannico e premio Nobel per la medicina nel 2001 si pone da sempre una domanda: “Che cos’è la vita?”. E lo fa da quando appena 12enne si soffermò ad osservare una farfalla gialla che svolazzava sul prato. Quel giorno, incantato dai movimenti di quelle ali colorate, si chiese che cosa distingue un essere vivente da un essere non vivente. Per cercare una risposta Nurse ha studiato, sperimentato, sbagliato, tentato e ritentato. Cercava una cosa precisissima, la divisione cellulare dei lieviti, ai quali aggiungeva geni umani. Finché un giorno, quella cellula si divise. Nurse aveva scoperto che il meccanismo alla base della divisione cellulare è lo stesso in tutte le specie. Un meccanismo che si ripete identico da 1.500 milioni di anni. Una scoperta emozionante, fondamentale per la comunità scientifica. Per questo ribadisce la necessità di finanziare adeguatamente la ricerca, soprattutto in Italia. “Quello che sta succedendo qua è una vergogna” afferma. “Ci sono italiani che lavorano con me, bravissimi – aggiunge -. A loro manca l’Italia, vorrebbero tornare a viverci ma non avrebbero le stesse possibilità”. Nurse ha parlato di cosa sia la vita al Festival della Scienza Medica, giunto alla sua decima edizione, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio nella sede di Santa Lucia
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