BOLOGNA – Sono oltre 80 i lavoratori e lavoratrici che hanno perso la vita nel 2024 in Emilia-Romagna mentre lavoravano, gli ultimi episodi risalgono a ieri: un artigiano nel modenese e un ferroviere a Reggio Emilia. La lotta alle morti bianche “è una priorità del sindacato”, afferma la Cgil regionale, che sul tema sicurezza sul lavoro vuole alzare il livello dello scontro con il governo. Calenzano, Suviana, Bologna. Tre incidenti mortali sul lavoro uniti da quello che la Cgil dell’Emilia-Romagna chiama un “macabro e doloroso” destino, ovvero essere di proprietà di grandi gruppi come Eni, Enel e Toyota. Ma quel destino fa parte di una strage che sembra infinita, anche nella nostra regione dove solo nelle ultime ore è morto un artigiano di Massa Finalese e un macchinista a Reggio Emilia.
Servono più investimenti e una nuova cultura del lavoro, dice il sindacato.

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