BOLOGNA – Rimangono oggi due statue, raffiguranti un partigiano e una partigiana, a ricordare una battaglia vinta dalla Resistenza contro i nazifascisti nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Un’opera realizzata dallo scultore Luciano Minguzzi che le ha forgiate nel 1947 con il bronzo fuso dal monumento equestre di Benito Mussolini che si trovava all’interno dell’attuale Stadio Renato Dall’Ara. Una vera e propria lapide commemorativa che ricorda anche i nomi dei caduti dello schieramento partigiano della battaglia di Porta Lame del 7 novembre 1944 che vide uscire vittoriosi i partigiani anche se in inferiorità numerica. Il distaccamento della Settima GAP aveva installato due basi: una nei sotterranei dell’Ospedale Maggiore distrutto dai bombardamenti alleati e un’altra in via del Macello vicino all’ex porto fluviale della città di Bologna. Quest’ultima base venne scoperta casualmente e accerchiata dai nazifascisti che irruppero poi in locali ormai evacuati. Contemporaneamente le formazioni gappiste insediate tra le rovine dell’Ospedale Maggiore circondarono le forze nemiche attuando un piano tattico precedentemente predisposto in caso di espugnazione di una delle due basi riuscendo così a portare a termine un attacco talmente rapido da impedire qualsiasi reazione nemica. 18 le perdite fasciste, 15 quelle naziste, 12 le vittime tra i partigiani con inoltre una quindicina di feriti. Ad ottant’anni di distanza resta il ricordo attraverso la deposizione di Corone in memoria dei Caduti.
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