BOLOGNA – Lo scontro tra il sindaco Lepore e la Prefettura di Bologna sul corteo dei Patrioti – di cui fa parte anche Casapound – è arrivato a Roma, dove si è consumato uno strappo istituzionale tra Comune e governo forse mai avvenuto prima e che non sarà certo ricomposto una volta che le urne delle regionali si chiuderanno. Giorgia Meloni, che ha disertato il palco bolognese al Savoia Regency trattenuta dai sindacati a Roma, si è presentata in video collegamento davanti agli oltre mille sostenitori riuniti alla convention di chiusura della campagna elettorale di Elena Ugolini.
“La mia faccia è sempre la stessa e guarda verso i cittadini di Bologna, quando chiedo collaborazione istituzionale al governo e quando chiedo il rispetto della nostra città. Meloni non scambi le richieste di collaborazione per l’alluvione con l’obbedienza al capo”, la netta risposta del sindaco di Bologna Matteo Lepore alla presidente del Consiglio. “Bologna – ha aggiunto Lepore – è una città libera, solidale e fiera della sua storia. Le ho chiesto di collaborare, falso che le abbia dato della picchiatrice fascista. Ho chiesto spiegazioni sulla gestione dell’ordine pubblico e conto di 300 militati di estrema destra e filo fascisti a Bologna. Questa cosa dovrebbe essere ovvia dentro le istituzioni democratiche. Il fatto stesso di doverla chiarire è un segno della confusione che attualmente esiste tra guida delle istituzioni e guida di una fazione politica” conclude il sindaco
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