BOLOGNA – Dopo dodici giorni di intenso lavoro, chiude il Centro Coordinamento Soccorsi che era stato aperto dalla Prefettura lo scorso18 ottobre, a seguito dell’allerta rossa per rischio idrogeologico. Si trattava della struttura operativa per garantire una risposta alle problematiche legate all’emergenza. Tale centro aveva il ruolo di punto focale dei soccorsi: ha operato nella sala operativa di Protezione civile della prefettura, coinvolgendo il personale della questura, vigili del fuoco, carabinieri, guardia di finanza, esercito, protezione civile e di altri enti del sistema di soccorso. Un collegamento remoto è stato attivato con i sindaci e i rappresentanti dei Centri Operativi Comunali dell’area metropolitana, consentendo la ricezione delle segnalazioni. Grazie alle notizie fornite quotidianamente da ARPAE e dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile, è stato possibile monitorare le precipitazioni e i livelli idrometrici di fiumi e torrenti. Queste informazioni hanno permesso di adottare misure preventive necessarie, come la rimozione di ostruzioni, evacuazioni, chiusure di scuole e rinvii di eventi pubblici. Dal 18 al 29 ottobre. Il comando provinciale dei vigili del fuoco ha impiegato 1.683 unità di personale e 569 mezzi, effettuando un totale di 453 interventi: “Nel comune di Bologna, dove l’esondazione del Ravone ha prodotto il repentino allagamento di strade e sottopassi – riferisce la prefettura – il tempestivo intervento delle squadre dei vigili del Fuoco ha consentito il salvataggio di decine di persone. Nelle aree di Pianoro e Budrio, c...
Prefettura, cessato allarme. Chiude il centro per l’alluvione. VIDEO
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