BOLOGNA – I fiori con su scritto “Noi non dimentichiamo” sono stati deposti sotto la lapide che riporta i nomi delle 85 vittime del 2 agosto 1980 alle 10.25. Un orario non casuale in un luogo non casuale. Qui, nella sala di aspetto, l’associazione dei familiari delle vittime della strage dalla Stazione ha riunito istituzioni locali, associazioni e tanti cittadini per rispondere a quello che è successo lo scorso 9 novembre a pochi metri di distanza: la manifestazione di militanti di Casapound e dei cosidetti patrioti tra via Gramsci e piazza XX Settembre. “Un oltraggio alla città e a tutto il Paese”, ha detto Paolo Bolognesi. L’intervento di Bolognesi è stato preceduto da quello del sindaco Lepore, e prima di lui hanno parlato anche la presidente dell’Anpi Bologna Anna Cocchi e il presidente dell’Associazione dei familiari della vittime della strage di Piazza della Loggia, un’altra terribile pagina della storia repubblica risalente ormai a 50 anni fa esatti. E alla fine quegli 85 nomi sono stati letti, uno per uno, da chi era presente e si è alternato al microfono. Ha preso la parola, per elencarne alcuni, anche Pierluigi Bersani, che quel giorno di oltre 44 anni fa era – ricorda – era appena stato nominato assessore regionale
Il sindaco di Bologna Matteo Lepore era già intervenuto con fermezza per commentare – prima e dopo – i fatti del 9 novembre e ha voluto partecipare anche all’inizativa organizzata dai familiari della vittime della strage del 2 agosto per ribadire le sue ragioni, spiegare ha detto, che “Bologna vuole sapere e coninuerà a distur...







